Non si placa la spirale di violenza negli Stati Uniti: ad un mese dalle stragi di El Paso e Dayton, costate la vita a 31 persone, altre cinque vittime sono il bilancio non ancora definitivo dell’ennesima sparatoria. Ancora una volta, lo scenario è il Texas, più precisamente la città di Odessa, contea di Ector, dove un uomo armato ha rubato un furgone postale uccidendo un agente, per poi puntare verso un centro commerciale dove ha aperto il fuoco a caso sui passanti, uccidendo quattro persone e ferendone altre 21, fra cui tre agenti e un bambino di appena 2 anni. Inseguito dalla polizia, l’uomo è stato ucciso in un conflitto a fuoco nel parcheggio di un cinema. Michael Gerke, il capo della polizia, ha identificato il killer come un maschio bianco suoi 30 anni, senza però rivelare il nome.
L’ennesima giornata di follia è iniziata circa alle 15:30, quando una pattuglia di polizia addetta al controllo stradale ha tentato di fermare un veicolo sulla Interstate 20, a Westbound: poco prima che il veicolo si arrestasse, dall’abitacolo sono partiti diversi colpi di fucile che hanno colpito uno degli agenti. L’autista del mezzo ha poi tentato la fuga dirigendosi in direzione della città di Odessa: giunto nei pressi di un centro commerciale a quell’ora affollato di famiglie, ha continuato a sparare dall’interno del veicolo, che ha abbandonato poco dopo per rubare un furgone delle consegne postali. È stato intercettato dalla polizia nel parcheggio della multisala “Cinergy”, dove è nato un violento conflitto a fuoco che si è concluso con la morte dell’assalitore. Un testimone oculare afferma di aver visto uno degli agenti salire sul furgone postale e sparare attraverso il finestrino.
Immediato il commento via tweet del vice presidente Mike Pence, il quale ha assicurato che lui e il Presidente sono “determinati a lavorare con i leader di entrambe le colazioni politiche per prendere misure che possano debellare il flagello dei mass muder”. Molto più diretto il candidato Dem Beto O’Rourke, texano, che alla notizia della sparatoria ha tuonato: “Dobbiamo mettere la parola fine a questa epidemia di follia”.