Il Dipartimento di Giustizia ha annunciato che la moglie del re della droga Joaquin “El Chapo” Guzmán Loera è stata arrestata lunedì in Virginia accuse di coinvolgimento nel traffico internazionale di droga.
Emma Coronel Aispuro, 31 anni, è stata arrestata all’aeroporto internazionale di Dulles ed è accusata di aver introdotto illegalmente negli Stati Uniti un kg di eroina, cinque di cocaina, 1.000 kg di marijuana e 500 grammi di metanfetamine.
Secondo la denuncia, “esiste il ragionevole motivo di credere che, almeno dal 2014 al 2017, la Coronel abbia consapevolmente, intenzionalmente e volontariamente cospirato con Guzmán e altri per distribuire droga sul territorio statunitense”. La denuncia conterrebbe intercettazioni da parte dell’FBI, tali da far ritenere che la donna abbia preso il posto del marito. La Coronel, che gode della doppia cittadinanza americana e messicana, dovrebbe fare la sua prima apparizione martedì presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti di Washington, tramite video conferenza.
I procuratori accusano anche la Coronel di aver assistito il marito nell’evasione dell’11 luglio 2015 da una prigione in Messico. Dopo che Guzmán è stato nuovamente arrestato, nel gennaio 2016, sua moglie è accusata di aver progettato e pianificato un’altra fuga, andata in fuga dopo l’estradizione negli Stati Uniti nel gennaio 2017.
Guzmán - che secondo l'accusa era a capo di un impero del narcotraffico alimentato per decenni da corruzione e violenza - è stato condannato all’ergastolo e a più 30 anni di prigione federale.
Jeffrey Lichtman e Mariel Colon, i due legali che rappresentano la Coronel hanno commentato: “Stiamo cercando di capire l’intera portata delle accuse. E al momento preferiamo non commentare”.
Dopo la condanna, l’ex boss del cartello di Sinaloa ha ceduto i diritti di sfruttamento del suo nome per permettere alla moglie, ex reginetta di bellezza appassionata di moda, di avviare una linea di abbigliamento a marchio “El Chapo”.
Presenza regolare al processo del marito, la donna era circondata dai media che a margine del dibattimento commentavano gli abiti sfoggiati ogni giorno.