Era il cavallo di razza dei Dem americani, figlio del profondo Texas dove Trump è quasi un Messia, ma non per lui, che al presidente non ha mai risparmiato commenti al vetriolo, ricevendone altrettanti. Robert Francis O’Rourke, per tutti “Beto”, era uno dei candidati alle primarie Dem, ma con un colpo di reni di onestà, proprio in queste ore ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alle presidenziali. Inutile perdere tempo e denaro: il distacco dagli altri competitor nella corsa alla nomination è ormai abissale.
“La nostra campagna è sempre stata impegnata nel vedere chiaramente, parlare onestamente e agire con decisione. In questo spirito sto annunciando che il mio servizio al Paese non sarà come candidato”, ha annunciato lui stesso su Twitter. In compenso, la promessa di sostenere con tutte le forze il candidato che vincerà la corsa alla nomination, “Per sconfiggere Trump”. La risposta presidenziale non si è fatta attendere: “O’Rouke è un tizio patetico che si è ritirato come un cane”.
Beto era uno dei migliori outsider scesi in campo, e l’inizio sembrava promettere bene: accompagnato da una vasta popolarità, aveva ricevuto l’endorsement di Barack Obama, convinto della bontà grazie alla sconfitta inflitta al repubblicano Ted Cruz. Ma era stata una falsa partenza, con i dati che quasi mai si sono discostati dal 2-3%: troppo poco per pensare di avere chances.
Con l’uscita di scena di O’Rourke, la rosa dei candidati Dem scende a 17, e potrebbe calare ancora: voci insistenti danno sul punto di mollare anche la senatrice Kamala Harris, che in questo momento sta tentando un’operazione risparmio tagliando un gran numero di collaboratori.
Nato a El Paso 47 anni fa, figlio di un giudice e di una proprietaria di mobilifici, da adolescente Beto O’Rourke incontra sulla sua strada la musica punk, diventando prima bassista e poi batterista di numerose band, ma nel 2005 incappa in una passione ancora più forte: la politica. Nelle file dei Dem vince un seggio al consiglio comunale di El Paso, e dopo due mandati si candida alla Camera dei Rappresentanti, dove entra nel 2014.