Il 27 aprile scorso, alla Casa Bianca non c’è stato alcun festeggiamento: eppure secondo qualcuno è un peccato, perché la ricorrenza era degna di essere ricordata. Quel giorno, il presidente Trump ha superato la soglia psicologica delle 10mila balle raccontate da quando si è insediato a Washington. Lo rivela il database “The Fact Checker’s”, che da sempre analizza le sparate presidenziali scremando la verità dal fiume di balle. Un primato poco invidiabile soprattutto per il popolo americano, visto che la media si aggira sulle 20 falsità al giorno, diffuse parlando da qualche palcoscenico, nelle interviste o attraverso i canali social che ama tanto. Il conteggio, ripreso con grande enfasi dal “Washington Post”, racconta anche che sullo stesso tema Trump è capace di cambiare versione fino a tre volte.
L’escalation ballistica è stata improvvisa: dalle 5 sparate al giorno nei primi 100 giorni della sua amministrazione ad un numero sempre crescente che si pensa aumenterà ancora con l’avvicinarsi della scadenza elettorale del prossimo anno, quella che potrebbe consacrarlo al secondo mandato o rispedirlo a casa. Un record mai raggiunto prima dai presidenti in carica, che era stato stimato in 6000 balle e invece superato di gran lunga, fino quasi a doppiarlo.
Nei giorni scorsi, Trump ne avrebbe sparate 45 in altrettanti minuti dell’intervista a “Fox News”, altre otto il giorno successivo parlando con la stampa, ben 24 in un discorso davanti all’associazione dei produttori di armi e 61 in un comizio del 27 aprile. Per un totale di 171 falsità in appena tre giorni: se mai tenesse il ritmo, entro l’anno potrebbe superare quota 20mila. Un sogno a portata di mano.