Dzhokhar Tsarnaev, uno dei due autori dell’attentato alla maratona di Boston del 15 aprile 2013, ha fatto causa al governo federale chiedendo 250mila dollari di risarcimento per quello che definisce un trattamento illegale, irragionevole e discriminatorio a cui sarebbe sottoposto nel carcere del Colorado dove sta scontando l’ergastolo.
Tsarnaev, 26 anni, cita la confisca di un cappellino da baseball bianco e di una bandana acquistati allo spaccio della prigione e un limite di tre docce alla settimana, aggiungendo che il trattamento al supermax “Federal Correctional Complex” di Florence contribuisce al suo “declino mentale e fisico”.
L’attentato alla maratona di Boston, messo in atto facendo esplodere due pentole a pressione nei pressi del traguardo, è costato la vita a tre persone causando il ferimento di altre 260, alcune delle quali hanno riportato danni permanenti.
Il fratello maggiore di Tsarnaev, Tamerlan, è stato ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia tre giorni dopo l’attentato, mentre Dzhokhar è stato prima condannato a morte, ma la sentenza è stata ribaltata lo scorso luglio da una corte d’appello federale secondo cui il giudice che ha supervisionato il caso non ha esaminato adeguatamente i giurati per evitare potenziali pregiudizi. La decisione è stata impugnata presso la Corte suprema degli Stati Uniti.