Dorian si sta muovendo: dopo più di 40 ore passate a flagellare le Bahamas, uno dei paradisi dei Caraibi, ormai quasi del tutto raso al suolo. Secondo il primo ministro Hubert Minnis, il bilancio delle vittime è di sette persone: di queste, due sono morte dopo essere state trasportate in un ospedale di Grand Bahama. Fra le vittime anche un bambino di 8 anni, annegato dopo essere stato trascinato via dalla violenza dell’acqua.
Sull’arcipelago di Grande Abaco i venti forti sono rimasti ma la pioggia si è calmata, consentendo ai residenti di uscire di casa per ritrovarsi di fronte a uno spettacolo surreale: tutto si è trasformato in una sorta di discarica galleggiante con enormi cumuli di macerie. Secondo alcuni testimoni, tutto è così distrutto che è difficile capire se prima del passaggio di Dorian si trattava di un quartiere o una zona industriale. Perfino le case più recenti, costruite secondo norme edilizie più severe, non hanno resistito alla furia cieca dell’uragano: “Non si può dire che un tempo fossero case: sembra che valanghe di materiali da costruzione siano stati ammassati alla rinfusa”. Si stima che il 60% delle abitazioni abbiano subito danni: secondo un censimento del 2010, 17.224 persone vivevano in 5.200 fra abitazioni, appartamenti e case mobili.
Decine di persone sono state tratte in salvo dopo aver passato tutta la notte aggrappate ai tetti o bloccate nelle soffitte. Un residente, Howard Armstrong Freeport, ha raccontato di aver visto la moglie annegare davanti a lui quando la violenza dell’acqua ha sommerso la loro abitazione. Dopo ore di attesa, la donna ha ceduto all’ipotermia ed è scomparsa sott’acqua. Le autorità sanitarie delle Bahamas hanno lanciato un appello: “Abbiamo bisogno di sedie a rotelle, di letti, materassi: qualunque cosa ci sarà inviata la prenderemo, perché siamo nei guai”.
Fortunatamente, New Providence e la capitale di Nassau, che generano gran parte delle entrate turistiche delle Bahamas, non sono state toccate.
L’uragano, declassato a categoria 2 ma con venti che ancora sfiorano i 200 km/h, martedì ha lambito la costa orientale della Florida, per puntare verso la Georgia e le due Caroline con un rischio considerato “moderato”.
Dorian, il più forte uragano che si sia mai abbattuto sulle Bahamas, si è spostato di soli 50 km in 30 ore da lunedì, picchiando senza pietà le stesse aree con un’impietosa ondata di vento e tempeste. Si è mosso alle 22:00 di ieri sera, puntando lentamente verso le coste degli Stati Uniti, dove è atteso fra giovedì e venerdì in Georgia, Carolina del Nord e del Sud.