Suo padre Donald si diverte a portare l’America sull’orlo della guerra civile, ma anche Ivanka – la first daughter – crea non pochi grattacapi ai servizi segreti.
Il “Washington Post” e la “CNN” svelano che la figlia prediletta e il genero del cuore hanno costretto il dipartimento che si occupa della loro sicurezza a dover mettere mano al portafoglio affittando un piccolo appartamento adiacente alla residenza di Washington dove vivono Ivanka e Jared Kushner, suo marito.
La coppia vive in una magione da 5.000 metri quadrati, con 6 camere da letto e 7 bagni nella zona di Kalorama, esclusivo e raffinato quartiere della Capitale a meno di 3 km dalla Casa Bianca: un posto frequentato da diplomatici di alto rango, ex ministri ed ex presidenti come Barack Obama.
Ma agli agenti della scorta, l’ingresso è vietato, anche non si sa per ordini superiori o per disposizione dei coniugi. Ma comunque sia, agli agenti restava un impellente problema d risolvere: avere a disposizione un bagno, un angolo dove riposarsi fra un turno e l’altro e un posto dove mangiare qualcosa, visto che per via del lockdown ristoranti e bar della zona sono chiusi. Le proteste silenziose degli agenti hanno costretto i servizi segreti a spulciare fra gli annunci immobiliari fino a individuare un piccolo appartamento che funge da ufficio di collegamento con computer, wi-fi e stampanti, ma soprattutto è dotato di un bagno, una piccola cucina e un salottino arredato.
Secondo il Washington Post, che per primo ha svelato la vicenda, dal settembre del 2017 il governo federale ha affittato lo spazio per 3.000 dollari al mese, con un totale di spesa aggiornato ad oggi che supera i 100.000 dollari.
Judd Deere, portavoce della Casa Bianca, ha negato che i Kushner non abbiano permesso agli uomini dei servizi segreti di usare uno dei loro bagni: “Questa è solo un’altra falsa notizia. Quando le polemiche sulla sicurezza della loro abitazione sono iniziate, Ivanka e Jared hanno chiarito che la porta di casa loro sarebbe stata sempre aperta agli incredibili uomini e alle donne della scorta. I Kushner nutrono un enorme rispetto per i militari e per gli uomini dei servizi segreti degli Stati Uniti: per loro, la casa della coppia sarà sempre aperta”. Qualche giorno dopo, una fonte ben informata ha confermato la situazione: “I servizi segreti fanno ogni sforzo per organizzare un sistema di protezione che abbia impatto minimo sulla famiglia. In conformità a questa prassi, il personale non richiede l’accesso alle residenze private. Posso confermare che Ivanka Trump e Jared Kushner non hanno mai negato al personale dei Servizi Segreti l’accesso alla loro residenza, incluso l’uso del bagno”. Non è andata così secondo un altro funzionario che ha chiesto l’anonimato, secondo cui le strutture all’interno della residenza della famiglia sono state designate fin dall’inizio come non utilizzabili dagli agenti: una regola stabilita in anticipo da Ivanka e Jarhed.
Secondo il Post, l’agenzia ha passato mesi a cercare di trovare una soluzione, adottando un bagno portatile che è stato rimosso dopo le lamentele dei vicini. A quel punto, gli agenti hanno cominciato a condividere i bagni di un garage usato dalla scorta di Obama, a pochi metri dalla residenza di Ivanka. Ma fra le due squadre è nata una discussione e un litigio per via del bagno lasciato in pessime condizioni da qualcuno.
Al terzo tentativo, gli agenti sono stati costretti a pensare per tempo ai loro bisogni corporali, spostandosi in macchina fino ai bagni della struttura di sorveglianza che controlla la residenza del vice presidente Mike Pence, a qualche km di distanza. Pochi, ma che in certi momenti possono diventare tantissimi.
Nel settembre 2017, gli agenti hanno contattato Kay Kendall, presidente della Commissione per le Arti e le Lettere di Washington, proprietario di una casa di fronte a quella della famiglia Trump/Kushner, dotata di un seminterrato con bagno. Kendall ha accettato di affittarla in cambio di un affitto simbolico, risolvendo almeno in parte i problemi dei poveri agenti.