Stephanie Grisham, addetta stampa della Casa Bianca, ha liquidato ogni illazione come semplici fantasie: “Il presidente Trump gode di ottima salute. Si è trattato solo di un check-up di routine, una parte dei suoi esami annuali. Bisogna smettere di cercare a tutti i costi teorie cospirazioniste”.
Ma secondo i media americani, l’improvvisa visita di Trump al “Walter Reed Army Medical Center” nasconde qualcosa di strano e insolito. La prima è che gli esami arrivano a pochi mesi di distanza da un altro ciclo di controlli, dal quale ufficialmente era uscito “in ottima salute”. Ma secondo la CNN sarebbero ben altri i dettagli più strani: ad esempio l’urgenza della visita e la necessità di ricorrere ad una struttura ospedaliera esterna, tralasciando la clinica interna alla Casa Bianca. In più, lo staff dell’ospedale militare è avvisato sempre con largo margine di anticipo dell’arrivo di un presidente, perché abbia il tempo di predisporre un dispositivo di sicurezza e riservatezza, mentre questa volta non sarebbe andata così, lasciando intuire una certa urgenza. La conferma ai giornalisti della CNN è arrivata da una fonte interna all’ospedale, che ha confermato il dubbio: “La visita del presidente non era programmata”.
Quanto basta insomma per scatenare ipotesi e teorie complottistiche, a cominciare dalla prima, che da ore circola in modo virale in rete, secondo cui Trump sarebbe stato vittima di un tentativo di avvelenamento. La notizia è stata diffusa dal sito “Infowars”, che avrebbe raccolto una notizia riservata che circola alla Casa Bianca, secondo cui l’assaggiatore personal del presidente si sarebbe ammalato gravemente dopo aver ingerito una sostanza non meglio specificata, definita “una tossina difficile da individuare, dai sintomi ritardati”. Secondo altri, la visita ospedaliera di Trump sarebbe invece la causa di una malattia che il presidente non ha intenzione di rivelare, probabilmente un grave problema cardiaco.