Il Montana è quello che il mondo identifica con l’immagine dell’America: vallate immense, montagne, fauna, praterie e una natura padrona in cui ancora oggi è facile immaginare l’epopea di cowboy e pistoleri. Per gli americani è soprattutto lo stato della sanguinosa battaglia di Little Big Horn, costata la vita al generale George Armstrong Custer. Il nome deriva probabilmente dalla presenza di 77 catene montuose comprese nelle Montagne Rocciose, anche se in America quasi nessuno lo chiama così, per tutti è “Treasure State” “Big Sky Country” o “Land of the Shining mountain”. Quarto stato per estensione ma solo 44esimo per popolazione, il Montana ha un’economia rurale basata sull’allevamento, l’agricoltura e il commercio del legname, ma anche discrete riserve minerarie di petrolio, gas e carbone. Ma per qualcuno, detto in altre parole: una noia senza fine. Uno stato scarsamente abitato che all’atto pratico non serve a niente.
La pensa così un certo Ian Hammond, che si definisce un “cittadino americano preoccupato”, al punto da aver lanciato una proposta attraverso Change.org, società no profit specializzata nel mettere a disposizione gratuitamente la propria piattaforma per campagne sociali e di pubblica utilità. Nella sua petizione, sicuramente provocatoria, propone di vendere in blocco lo stato del Montana al vicino Canada per ripagare almeno in parte il debito americano. Hammond lancia perfino un prezzo di partenza, fissato in un miliardo di dollari, e aggiunge: “Il Montana è perfettamente inutile, un territorio pieno di castori e basta”. In rete, la proposta ha scatenato l’ira di qualcuno e l’approvazione di altri, che un po’ come succede per la Basilicata in Italia, si dice d’accordo perché tanto “Il Montana non esiste”. Insorgono gli animalisti, che ricordano ad Hammond una fauna che comprende non solo i castori, ma 14 specie di anfibi, 90 di pesci, 117 di mammiferi, 20 di rettili, 180 di molluschi, 30 di crostacei e 427 di uccelli, comprese cinque specie a rischio estinzione: il furetto dai piedi neri, la gru americana, il fraticello africano, lo storione pallido e quello bianco.
Ad essere curiosa è soprattutto la reazione di buona parte degli abitanti del Montana, poco più di un milione per 381.154 km quadrati, con 56 contee e appena 129 comuni, ma neanche così contrari all’idea di essere annessi al territorio canadese: lì, in fondo, la sanità decisamente migliore, il welfare funziona alla grande, la politica estera del presidente Trudeau è molto meno aggressiva di quella di Trump e in fondo c’è ancora una legame con la corona inglese che renderebbe tutti un po’ nobili, anche se di sponda.