Gli abitanti di Syracuse, nello stato di New York, sono senza parole per quella che i giornali definiscono una tragedia: Kevin Donovan, 40 anni, è stato trovato senza vita. Ucciso da un’overdose.
Sarebbe solo uno dei migliaia di morti che ogni giorno si contano da una costa all’altra degli Stati Uniti, se non fosse che Donovan era uno dei paladini della lotta alla tossicodipendenza. Ne era stato vittima lui stesso, arrivato all’eroina dopo essere passato dall’alcol e dagli antidolorifici. E quando era riuscito ad uscirne era entrato nell’ACR Health, un’organizzazione no-profit che fornisce supporto a persone affette da malattie come l’Aids, problemi di identità sessuale e tossicodipendenze. Donovan si era specializzato nella diffusione del “Narcan”, il farmaco basato sul naxolone, fra i pochi antagonisti degli oppiodi, della morfina e dell’eroina.
Wil Murtaugh, direttore esecutivo della sede ACR di Syracuse, ha definito Kevin Donovan “un guerriero che ha salvato migliaia di vite. Ma c’è una parte molto triste in questa vicenda, perché Donovan diceva sempre “Non drogarti mai da solo, perché la maggior parte dei morti per overdose sono di gente che muore senza nessuno intorno che possa intervenire”.
Il suo medico, Laura Martin, ricorda che Donovan è stato in cura per più di cinque anni da lei, e per circa due anni era riuscito a liberarsi davvero dalla tossicodipendenza. Aveva messo su famiglia e avuto un figlio: “Era un esempio per tanti. Aveva cambiato la sua vita con una forza di volontà impressionante. Ha aiutato così tante persone in questa città, che ora la gente dirà: ‘Se non ce l’ha fatta lui, come posso farcela io?”. Tre anni fa, la dottoressa Martin ha impiantato quattro piccole cannule nel braccio di Donovan per somministrare una dose costante e bassa di Probuphine, un farmaco che lo avrebbe aiutato a controllare il bisogno di oppioidi.
Kevin Donovan era stato anche il fondatore e direttore di “Healing Hearts Collaborative”, un programma di prevenzione nei sovradosaggi da oppioidi. Nella speranza di diffondere la consapevolezza, Donovan formava le persone sull’uso Narcan, sperando che loro facessero lo stesso con altri. Lo scorso anno, aveva salvato la vita di un uomo colpito da overdose mentre viaggiava sulla Interstate 81, nella contea di Jefferson.
Poche parole da Virginia Donovan, la madre di Kevin: “Questo dimostra quanto sia forte la dipendenza dalle droghe. Il rischio di ricadere in quella spirale c’è sempre. Speravamo che ce l’avesse fatta, ma ogni giorno sapevamo che qualcosa di brutto poteva ancora accadere. Ma siamo felici e orgogliosi di sapere che ha salvato tante vite”.
In pochi, sapevano che Kevin aveva nuovamente ripreso a drogarsi, ed è morto solo, come diceva di non fare. È l’ultima lezione che lascia a chi aveva creduto in lui.