Nel 2017, durante l’attacco delle forze americane a Mosul, una delle roccaforti dell’Isis in Iraq, Edward Gallagher guidava il “Team Seven”, una delle squadre dei temibili “Navi Seals”, le celebri forze speciali della marina degli Stati Uniti. Considerato un ufficiale di grande esperienza e correttezza, Gallagher era finito nei guai, accusato da sette uomini del suo plotone di crimini di guerra: oltre ad aver aperto il fuoco contro un gruppo di civili iracheni inermi, l’ufficiale aveva ucciso con il suo coltello un ragazzino di 15 anni sospettato di far parte dell’Isis, mentre il medico lo stava curando per una ferita ad una gamba. Tutto era accaduto all’improvviso: la lama del coltello dell’ufficiale era affondata nel collo e nel petto del ragazzino inerme. Subito dopo si era scattato un selfie in compagnia di altri militari con il cadavere del giovane sullo sfondo, minacciando i presenti se avessero raccontato l’accaduto a qualcuno.
Tornato in patria, Edward Gallagher è finito sotto processo, e a salvarlo da una condanna all’ergastolo che fino a pochi giorni fa appariva quasi certa è stata la dichiarazione di Corey Scott, uno dei suoi accusatori, che ha cambiato versione raccontando nell’aula del tribunale militare che l’ufficiale aveva realmente accoltellato il giovane, ma ad ucciderlo soffocandolo era stato in realtà lui stesso. Assolto dall’accusa di omicidio, Eddye Scott dovrà comunque rispondere per la foto con il cadavere del ragazzino, atto che viola il codice di condotta militare e può portare ad un massimo di quattro mesi di carcere, in realtà già scontati nell’attesa del processo.
Una vicenda che ha diviso in due l’opinione pubblica americana, con chi chiedeva una condanna esemplare dell’ufficiale dei Navy Seals e chi invece lo difendeva a spada tratta, compresi diversi esponenti dei Repubblicani, compreso il presidente Trump, che ha commentato l’assoluzione con un tweet: “Complimenti al Navy Seal Eddie Gallagher, a sua moglie e a tutta la sua famiglia: ne avete passante tante, ma sono felice per come si sia chiuso il processo”.