In California fa caldo, l’estate è già arrivata. Nel week end appena concluso le temperature hanno superato i 30°, e questo per uno dei popoli più liberi e salutisti della Terra significa una sola cosa: spiaggia. Incuranti del lockdown emesso dal governatore il mese scorso, e tutt’ora in vigore, migliaia di persone si sono riversate su alcune delle spiagge più celebri del mondo.
Ma mentre gli arenili delle contee di Los Angeles e San Diego sono rimaste ben chiuse, quelle di Ventura e Orange erano aperte e disponibili. Ai bagnanti è stato chiesto di attenersi al mosaico di linee guida e restrizioni, tra cui la chiusura dei parcheggi come misura per scoraggiare i visitatori esterni e limitare le folle.
“È una bellissima giornata - ha commentato un surfista di Huntington Beach, contea di Orange - come si fa a tenere qualcuno chiuso in casa? La gente ha voglia di uscire perché dopo settimane da reclusi c’è da impazzire”.
Le autorità delle contee di Ventura e di Orange hanno lodato l’eccellente comportamento da parte dei frequentatori della spiaggia, che hanno osservato con scrupolo le regole di distanziamento sociale. A Deer Creek Beach, a poca distanza da Malibu, i bagnanti giocavano a frisbee, facevano il bagno e surfavano tranquillamente.
Scene in netto contrasto con le spiagge deserte della California del Sud. Per ordine della contea gli arenili, i parcheggi, i servizi igienici, le docce e tutti gli accessi rimarranno chiusi fino al 15 maggio, così come la pista ciclabile lunga 35 km che corre lungo la costa della contea di Los Angeles.
Il dipartimento dello sceriffo della contea di Los Angeles ha inviato un promemoria ai residenti per evitare che le spiagge diventassero luoghi di ritrovo: “L’applicazione della legge è in pieno vigore”.
Anche le spiagge di San Diego sono chiuse, anche se le autorità hanno annunciato che avrebbero permesso l’accesso al mare per nuotare, fare surf, pagaia e kayak.
In una dichiarazione, un portavoce del governatore Gavin Newsom ha detto che i californiani hanno la responsabilità di dover rispettare l’ordine dello stato, e quando escono di casa sono tenuti ad osservare la distanza sociale. “L’accesso pubblico ai parchi, alle spiagge o agli spazi aperti comporta una pesante responsabilità per garantire che le condizioni di sicurezza siano mantenute in linea con gli ordini. Abbiamo fatto troppa strada per mettere a rischio la salute pubblica”.