Yi-Chi Shih, un ingegnere elettrotecnico californiano di 64 anni, professore part-time presso l’Università della California, è stato giudicato colpevole delle 18 accuse dall’FBI al momento dell’arresto, nel gennaio 2018, per aver inviato illegalmente i microchip all’azienda cinese “Chengdu GaStone Technology”, nel 2014 inserita nella “black list” delle compagnie estere che necessitano di permessi speciali per le esportazioni. I pubblici ministeri federali sono convinti che Yi-Chi Shih e il suo complice, Kiet Ahn Mai, cittadini americani nati a Taiwan e in Vietnam, hanno cospirato ideando un modo per acquistare i chip di società non meglio specificata, che lavora per la marina, l’aeronautica e l’agenzia per i progetti di ricerca avanzata della difesa, per poi rivenderli.
Mai si è dichiarato colpevole, mentre Shih no: sul suo conto, il Dipartimento della Giustizia ha emesso una sentenza che potrebbe portarlo ad una pena massima di 219 anni di prigione.
“Questo caso delinea uno schema di spionaggio che mette a rischio la sicurezza nazionale e compromettere anche gli interessi commerciali statunitensi. Si tratta di informazioni assai sensibili che andrebbero a vantaggio di avversari commerciali stranieri che potrebbero utilizzarle per sviluppare applicazioni militari dannose per la sicurezza nazionale”.
Per inviare illegalmente i microchip in Cina, Shih ha finto di essere un cliente di una società statunitense che tentava di di acquistare i circuiti integrati monolitici a microonde. Secondo “Newsweek”, i chip - che richiedono l’autorizzazione del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti per essere spediti all’estero - includono anche applicazioni per sistemi di guida missilistica e jet da combattimento, oltre ad una serie di usi commerciali e militari.
Shih è accusato anche di falso nelle dichiarazioni dei redditi, frodi postali e di aver fornito false dichiarazioni a un’agenzia governativa durante il processo, oltre a cospirazione e furto informatico. Non è stata ancora annunciata la data in cui sarà resa nota la condanna.