“Prepared for Life”, preparati alla vita: è lo slogan della “boy Scout of America”, la più grande associazione scoutistica del mondo, fondata nel 1910 e da allora diffusa a livello internazionale, con 4milioni e 600mila ragazzi iscritti e un milione e 200mila adulti che dovrebbero, appunto, prepararli alla vita.
Peccato che proprio in queste ore, uno scandalo di proporzioni enormi stia investendo l’associazione, gettando nel fango quasi 110 anni di storia. Secondo un’inchiesta che ha accesso la miccia, dal 1944 al 2016, 7.819 leader sono stati accusati di abusi su 12.254 minori. Cifre svelate da Janet Warren, docente all’Università della Virginia, chiamata come testimone in un processo per abusi su minori avvenuti all’interno di una compagnia teatrale. La professoressa ha raccontato di essere stata contattata dall’organizzazione per avere un quadro realistico delle dimensioni del problema: l’accesso a tutti i documenti e alle segnalazioni le ha permesso di fornire delle cifre davvero imbarazzanti, svelando i nomi dei 180 volontari accusati di pedofilia cacciati dall’organizzazione e per finire invitando pubblicamente le vittime a farsi avanti e denunciare.
Una rivelazione che allarga la falla aperta nelle file dei Boy Scout of America, che dopo anni di chiusura e un martellamento formato da plichi di denunce, sono stati costretti a dare possibilità alle vittime di svelare gli abusi subiti. Per molti, uno scandalo che appena aperto in ogni sua angolazione porterà quasi certamente alla scomparsa definitiva dei Boy Scout americani, travolti da penali e indennizzi milionari.