Il copione è sempre lo stesso: un giovane armato che fa irruzione in una scuola con l’idea di uccidere quanti più suoi coetanei gli sia possibile. È successo di nuovo, poche ore fa, a Santa Clarita, uno dei comuni che fanno parte dell’immensa Los Angeles, in California. Secondo le prime ricostruzioni l’autore sarebbe un giovane che per motivi ancora tutti da chiarire è entrato al 21900 di Centurian Way, all’interno della “Saugus High School”, un liceo a quell’ora affollato di studenti e insegnanti, sparando all’impazzata. Il bilancio, ancora parziale, parla di sei feriti, alcuni dei quali verserebbero in gravi condizioni. L’attentatore è stato bloccato dalle forze dell’ordine dopo circa un’ora e al momento sarebbe ricoverato in ospedale per alcune ferite, forse dovute a quelle che la polizia definisce “concitate fasi della cattura”.
Le scene intorno alla scuola, riprese dagli elicotteri dei media, sono quelle a cui l’America e il mondo intero stanno drammaticamente facendo l’abitudine: file di adolescenti che camminano con le braccia alzate, scortati da agenti armati. Molti dei feriti sono stati soccorsi un’area erbosa del campus e almeno un ragazzo è stato trovato in gravi condizioni nella sala del coro della scuola. Per precauzione, tutte le scuole del William S. Hart District sono state chiuse e la popolazione invitata a non uscire di casa fino all’annuncio di Alex Villaneuva, lo sceriffo della contea, che ha dichiarato la cessata minaccia.
L’attentatore è descritto come un ragazzo di 15 anni che le autorità ritengono sia uno studente della scuola: è stato visto l’ultima volta aggirrarsi nei pressi della scuola con un cappello e vestiti neri.
La sparatoria è avvenuta due mesi dopo che sei studenti del liceo sono stati arrestati per reati penali dopo che le autorità sono state avvertite di alcune minacce diffuse online.