Secondo voci di corridoio che circolano alla Casa Bianca, i rapporti fra Donald Trump e Anthony Fauci avrebbero toccato il minimo storico. I due non si rivolgono la parola ormai da due mesi, lanciandosi frecciate reciproche.
La convivenza fra il bizzoso presidente americano e il virologo a capo della task force presidenziale per combattere la pandemia non è mai stata delle più semplici, fin dall’inizio. Fauci, esperto di livello mondiale che dalla metà degli anni Ottanta guida il “National Institute of Allergy and Infectious Diseases” è stato fra i consiglieri più stretti di quasi tutti i predecessori di Trump, ma con nessuno aveva mai avuto simili difficoltà. Le paradossali uscite di Trump dei mesi in cui gli Stati Uniti sono diventati ostaggio del coronavirus hanno irrigidito le posizioni del medico, che dall’alto della sua esperienza ha sempre tentato di portare i discorsi sul fronte scientifico. E la fretta di riavviare l’economia americana, una delle carte della campagna elettorale di Trump, si sono scontrate con il parere del tutto negativo di Fauci, che spesso usa delle metafore per spiegare la propria posizione: “Siamo come il Titanic che punta dritto verso l’iceberg”.
I due, dicono a Washington, non hanno mai condiviso l’approccio al Covid-19: per Trump è sempre stata “un’influenza sopravvalutata in cui il 99% degli infetti guarisce”, mentre Fauci ribatte acido “non so dove abbia preso quei dati, ma non rappresentano la realtà”. E ancora: “L’America è a buon punto nella lotta al virus”, frase ancora una svolta smentita di tutto punto: “Siamo immersi fino alle ginocchia nel problema”. Una delle ultime, quando Trump ha iniziato a premere per la riapertura delle scuole, idea che Fauci ha subito azzoppato: “Si rischia una tempesta perfetta”.
Le crepe nel rapporto sono iniziate lo scorso aprile, quando nel corso di un’intervista Fauci ha ammesso che “se il governo avesse fatto di più, invece di ignorare la minaccia, si sarebbero potute salvare migliaia di vite”. Una frase che Trump ha mandato giù con grande fatica, costata al virologo la quasi totale scomparsa dai briefing con la stampa.
Al momento, con 3,1 milioni di positivi al coronavirus e 134mila morti, l’America resta al primo posto fra i Paesi più colpiti dal Covid-19. Alcuni stati stanno per dichiarare nuovamente il lockdown, mentre diversi Paesi europei (Italia compresa) hanno chiuso le frontiere ai viaggiatori provenienti dagli Stati Uniti. Fauci si è detto d’accordo, Trump invece ha storto il naso.