“È un momento storico, un giorno che riconosce lo spazio al centro della sicurezza nazionale e della difesa dell’America”: con l’enfasi che lo contraddistingue, il presidente Donald Trump ha annunciato la nascita dell’USSpaceCom, il nuovo comando spaziale americano che ha il compito di difendere e tutelare la supremazia statunitense contro le minacce crescenti di Russia e Cina. L’avventura dei ranger dello spazio, come sono stati definiti dalla stampa americana, è iniziata con un cerimonia sul prato della Casa Bianca, dove Trump ha affidato il comando al generale John Raymond, che dipenderà da “StratCom”, uno dei dieci centri di comando congiunti del dipartimento della difesa americano, a sua volta sotto la tutela del Pentagono. Una mossa preoccupante, che allarga i confini delle tensioni portandoli verso lo spazio, così come era avvenuto durante gli anni bui della guerra fredda, un periodo di nervosismi che si sarebbe placato soltanto con lo scudo spaziale voluto dal presidente Reagan negli anni Ottanta.
L’USSPaceCom non è un’idea di Trump: era nato nel 1985 per coordinare la conquista dello spazio delle forze armate statunitensi, ma fu cancellato nel 2002. Lo scorso anno, l’annuncio che il Comando Spaziale sarebbe stato rispolverato, come è avvenuto pochi mesi fa con il “National Defense Authorizazion Act”. Non è un segreto che il Pentagono non fosse così d’accordo sulla creazione del “sesto braccio armato” militare, e tantomeno la Nasa, che teme di perdere parte delle proprie attività.