A poco più di quattro mesi dall’appuntamento con le urne, Donald Trump sta attraversando uno dei momenti più bui della sua presidenza, con poche speranze che le crisi che attanagliano l’America si placheranno e un’ondata di sondaggi che raccontano un’amara verità: se le elezioni si tenessero oggi, perderebbe di brutto.
Trump gode ancora dei vantaggi di un presidente in carica e, soprattutto, oggi, cinque mesi possono sembrare una vita intera. Eppure chi di recente ha avvicinato il presidente parla di una persona confusa che vaga senza meta di fronte a problemi che con la sua celebre retorica e gli insulti non riesce a cancellare: l’aumento dei casi di coronavirus e la questione razziale che ormai è arrivata ovunque, dalla NASCAR alla Disney.
E se da una parte i consiglieri affermano che Trump sia ormai consapevole di essere in una posizione assai debole, lui continua a spacciare per falsi i sondaggi pubblici che mostrano il suo nome due cifre indietro rispetto a Joe Biden. In tanti gli suggeriscono di moderare i toni e cambiare quegli atteggiamenti che si stanno alienando ampie fasce dell’elettorato, ma lui non sembra avere alcuna intenzione di cambiare rotta.
“Non pensava di vincere nel 2016, non pensa di perdere nel 2020”, ha commentato un alto funzionario della Casa Bianca. Consumato dalla rabbia per quella che considera un’ingiusta copertura mediatica della sua amministrazione, Trump non ha messo in atto alcun nuovo piano per contenere la diffusione del virus: l’ultimo briefing con i suoi consulenti per la salute pubblica risalgono a diverse settimane fa. Ma i numeri raggiungono punte record e alcuni stati con Texas e California si stanno rassegnando all’idea di tornare al lockdown, mettendo da parte le speranze di una ripartenza economica che farebbe bene all’immagine di Trump. Nella negazione dell’evidenza, c’è anche il rifiuto categorico del presidente di indossare la mascherina in pubblico: “Non lo farà mai: sa che sono importanti, ma non vuole ammettere di aver sbagliato”.
L’apparente disinteresse del Presidente alla ripartenza del coronavirus, unito al continuo uso di termini razzisti, sta portando un numero crescente di repubblicani a considerare Trump come un soggetto totalmente distaccato dalla realtà che il Paese si trova ad affrontare, fuori sincrono con l’opinione pubblica e del tutto incapace di offrire la leadership che gli americani sono abituati ad avere in mezzo alle crisi peggiori. Eppure, mentre entra in una stagione estiva fatta di calamità sanitarie e disordini razziali, un numero crescente di consiglieri di Trump temono che sia ancora cieco di fronte ad un comportamento autodistruttivo che sembra erodere le possibilità di un secondo mandato. Alcuni consiglieri dicono che Trump si sta lentamente rendendo conto di dover fare qualcosa di diverso, ma credono che non abbia compreso appieno quanto debbano essere drastici i cambiamenti. Non ammetterà mai di aver sbagliato, neanche se dovesse perdere la Casa Bianca.