Assai irritato dalla sentenza di un giudice che ha ritenuto il libro di John Bolton perfettamente pubblicabile, Donald Trump è salito sul palco di Tulsa, in Oklahoma, per il primo evento elettorale della campagna 2020. Ad accoglierlo l’aria cupa delle notizie che in città hanno accertato una nuova vittima afroamericana per mano di un bianco armato: il 6 giugno scorso, Christopher Straigh, guardia privata di un motel, ha ucciso con diversi colpi d’arma da fuoco alla testa Carlos Carson, 36enne padre di tre figli, colpevole di essersi lamentato con la direzione del motel dopo aver ritrovato la sua auto vandalizzata.
Trump ha esordito sul palco del “Bok Center”, arena indoor da 19mila posti per nulla piena, tentando di aizzare la folla dei suoi sostenitori: “Grazie Oklahoma, abbiamo ripreso la nostra campagna dopo le tante fake news di queste settimane: voi siete dei guerrieri, un gruppo fantastico”. In realtà, numeri implacabili parlano di un pericoloso flop, malgrado l’appello dei giorni scorsi a radunare “un milione di persone”: le tribune superiori erano semivuote e notoriamente Trump non ama trovarsi di fronte a questi spettacoli. Scarsa la presenza di sostenitori anche all’esterno, dove erano state previste oltre 40mila persone.
A fare più rumore è stata la frangia di contestatori, compresi molti attivisti del movimento “Black Lives Matter”, con attimi di tensione quando sostenitori e oppositori di Trump hanno rischiato di venire alle mani, costringendo la polizia a intervenire disperdendo la folla con spray al peperoncino.
Nel suo discorso, Trump ha parlato di coronavirus, affermando di aver “salvato centinaia di vite umane”, attribuendo l’alto numero di casi ai troppi test effettuati, motivo che l’avrebbe spinto a chiedere un rallentamento degli esami. Immediata la reazione ufficiali partita dagli uffici di Washington, costretti a metterci una pezza: “Il presidente stava ovviamente scherzando, siamo molto orgogliosi dei 25 milioni di test effettuati”.
Parole di disprezzo verso i “media disonesti” che lo hanno accusato di essere in uno stato di salute precario dopo la discesa incerta dal palco di West Point, e soprattutto dirette a Joe Biden, definito un “pupazzo della sinistra radicale, che se mai fosse eletto riempirà la Corte suprema di estremisti”.
Infine, un accenno alla furia iconoclasta che ha portato alla rimozione di diverse statue in tutto il Paese, comprese quelle dedicate a Cristoforo Colombo: “È sbagliato: io amo l’Italia e dico grazie al popolo italiano”.