Quando il presidente Joe Biden è salito a bordo dell’Air Force One per la prima volta, non ha avuto molto tempo per godersi il momento: il volo è durato appena 25 minuti. Era diretto a casa sua per il fine settimana, nel Delaware, dove lo aspettava una visita dal suo ortopedico per una radiografia al piede. Ma a differenza dei suoi predecessori, Biden aveva familiarità con la combinazione unica di lusso e rigore militare a bordo del jet presidenziale, avendo volato più di un milione di miglia a bordo dell’Air Force Two. Così, come fosse un passeggero di un volo per pendolari, ha passato la maggior parte del volo a leggere i giornali.
“È un grande onore - ha detto ai giornalisti che gli chiedevano del suo debutto a bordo dell’Air Force One - ma non ci avevo pensato, a dire la verità”.
Mentre Biden prende possesso di un ruolo che ha cercato con caparbietà per tre decenni, la routine quotidiana dell’essere presidente – costantemente seguito da una squadra di agenti dei servizi segreti, con aggiornamenti regolari sui principali fatti della nazione e un ufficio stampa sempre presente – tutto appare come naturale.
Ha stabilito un programma preciso delle sue giornate, che iniziano con il caffè al mattino insieme alla first lady, seguito dalle 9 da riunioni e telefonate dallo Studio Ovale che proseguono fino alle 19. Tornando verso i suoi appartamenti, lungo il Colonnato della White House, è spesso visto portare documenti o cartelle sotto un braccio.
A differenza dei suoi predecessori più recenti, che trascorrevano le notti a leggere materiale informativo (Obama) o guardando la televisione (Trump), Biden è una persona che ama andare a letto presto. Ha continuato la tradizione di leggere le lettere che gli americani inviano alla Casa Bianca, spesso racchiuse fra i documenti che porta a casa la sera.
Biden ha trascorso molto tempo all’interno della White House come vicepresidente: dopo 8 anni come vice di Obama, conosce perfettamente ogni corridoio della West Wing; per questo il suo periodo di adattamento è stato minimo: “Mi sembra di tornare a casa”, ha detto entrando alla Casa Bianca il giorno dell'inaugurazione, e anche se in precedenza non aveva mai vissuto nell’edificio, è stato comunque un ritorno. Da quando si è insediato, ha fatto visite a sorpresa a quasi tutti gli uffici, chiedendo a membri dello staff e impiegati su cosa stavano lavorando o consultandoli su questioni specifiche relative al suo piano contro il Covid-19.
Il “President’s Daily Brief”, un appuntamento dell’intelligence altamente classificato, è tornato ad essere un evento quotidiano dopo che Trump l’aveva ridotto a qualcosa di sporadico. Raggiunto nello Studio Ovale dal vicepresidente Kamala Harris - che usato un iPad per ricevere il briefing, come Obama - Biden viene aggiornato da una squadra dell’intelligence. Tutto questo con il camino dello Studio Ovale acceso: a volte è lui stesso ad aggiungere un ceppo per tenerlo acceso, seguito in ogni movimento dai suoi due cani, Major e Champ.
Le sue giornate sono più strutturate rispetto a quelle di Trump, i cui assistenti erano costretti a bloccare parti della giornata perché il presidente preferiva guardare la televisione. Le riunioni di Biden sono più di routine, e spesso durano più del previsto: quando non può incontrare un funzionario o un segretario di gabinetto di persona, un grande schermo viene portato nello Studio Ovale, come ha fatto questa settimana il segretario ai trasporti Pete Buttigieg per una sessione sulle infrastrutture. Buttigieg era in isolamento dopo che uno dei suoi agenti è risultato positivo al coronavirus. Lo schermo viene utilizzato anche per visualizzare grafici e dati che monitorano la pandemia durante i briefing con i funzionari della sanità.
Nei fine settimana, Biden mantiene le sue abitudini: partecipa alla messa nella chiesa cattolica della Santa Trinità, a Georgetown e all’uscita, si ferma spesso in un negozio di bagel insieme alla first lady.
Il presidente è stato anche per la prima volta a Camp David, dichiarando di avere in programma di “stare con la famiglia e fare quello che facciamo sempre”, il che include giocare a Mario Kart con le sue nipoti nella sala giochi all’interno di uno dei lodge. Pare che sia un osso duro da battere.