Monsey, 50 km circa da New York: nell’abitazione di un rabbino adiacente alla sinagoga locale si celebra la settima giornata delle celebrazioni di “Channukah”, la festa ebraica delle luci. Un uomo con il viso coperto da una sciarpa e armato di un machete si introduce nell’abitazione semina il panico ferendo cinque persone, di cui due – secondo la polizia – sarebbero in condizioni molto gravi: un colpito in pieno petto, un altro più volte in tutto il corpo.
È il bilancio ancora parziale di una notte di sangue negli Stati Uniti: l’autore, un afroamericano che qualcuno ha tentato di bloccare, è riuscito a darsi alla fuga a bordo della sua auto, ma è stato arrestato poco dopo dalla polizia. La polizia avrebbe in corso una serie di perquisizioni nella zona di Greenwood Lake.
Un episodio che ha fatto alzare il livello di guardia nei confronti della comunità ebraica, vittima nelle scorse settimane di diversi attacchi antisemitici.
Il governatore dello Stato Andrew Cuomo ha immediatamente bollato come “spregevole e codardo” l’episodio, promettendo “tolleranza zero per simili atti d’odio”.