A dare notizia dell’improvviso inasprimento delle posizioni americane contro Maduro è stato il procuratore generale William Barr, in collegamento video fra il Dipartimento della Giustizia e le procure di Miami e New York. Nel provvedimento si legge: “Il presidente Nicola Maduro ha utilizzato il suo potere per sostenere il terrorismo internazionale e per svolgere un ruolo di guida nel traffico illegale di droga all’interno del suo Paese”. A rincarare la dose anche le parole del segretario di Stato Mike Pompeo: “Il popolo venezuelano merita un governo trasparente e responsabile che risponda alle esigenze del popolo. Gli Stati Uniti sono impegnati ad aiutare i venezuelani a riportare la democrazia attraverso libere e regolari elezioni presidenziali”.
Maduro è formalmente accusato di aver cospirato con gli Hezbollah e di aver stretto contatti con le Farc colombiane, oltre di un numero imprecisato di violazioni dei diritti umani attraverso omicidi, torture e detenzioni arbitrarie di oppositori al suo regime.
Il leader chavista ha replicato attraverso i social: “Gli Stati Uniti e la Colombia stanno cospirando e hanno dato l’ordine di riempire il Venezuela di violenza. Come capo dello Stato sono obbligato a difendere la pace e la stabilità di tutto il Paese, in qualunque circostanza: non riusciranno nel loro intento”.

Nicolas Maduro, in carica dall’aprile del 2013, è da tempo sotto accusa per corruzione e per l’aver notevolmente abbassato lo status economico del Venezuela favorendo l’aumento del crimine, dell’inflazione, della povertà e della penuria di generi alimentari, oltre alla violenta repressione dell’opposizione.