Le forze dell’ordine statunitensi sono rimaste a bocca aperta: davanti ai loro occhi si estendeva il tunnel segreto più lungo mai scoperto al confine con il Messico. Una vera galleria lunga 1.313 metri dotata di ascensore, un binario, impianto elettrico, sistemi di drenaggio e di ventilazione forzata. Non mancava nulla.
Il passaggio collega un sito industriale di Tijuana, in Messico, a San Diego, in California, e si sospetta che da lì sia passato di tutto: carichi di droga, armi, clandestini.
Al momento non sono stati effettuati arresti e non ci sarebbero sospetti, anche se la zona è dominata dal cartello di Sinaloa, l’ex impero di Joaquin “El Chapo” Guzman, descritto dal governo degli Stati Uniti come una delle più grandi organizzazioni di narcotraffico del mondo.
L’ingresso del tunnel è stato scoperto lo scorso agosto dalle forze dell’ordine messicane e prima di ufficializzare la notizia gli investigatori americani l’hanno perquisito a fondo e mappato: corre ad una profondità media di 21 metri sotto la superficie, è alto 1,70 metri e largo uno.
Al momento, non è ancora possibile ipotizzare quanto tempo ci sia voluto per costruirlo, e come sia stato possibile fare uno scavo simile senza essere notati da nessuno.
“La raffinatezza e la lunghezza di questo tunnel dimostra che le organizzazioni criminali sono perennemente attive nello studio di stratagemmi per facilitare il contrabbando transfrontaliero”, ha commentato Cardell Morant, agente speciale incaricato delle indagini sulla sicurezza interna a San Diego.
All’interno sono state rinvenute diverse centinaia di sacchi di sabbia che bloccano un’uscita sospetta nell’area del magazzino industriale “Otay Mesa” di San Diego.
Per quanto questo sia il più lungo e sofisticato, non è il primo tunnel scoperto fra il Messico e gli Stati Uniti dal 2016 ad oggi: uno, lungo più di 900 metri, era già stato individuato a San Diego nel 2014, mentre nell’agosto del 2018 una galleria di 180 metri è stata scoperta nell’area di un ex fast-food fra Arizona e Messico.