Per qualche ora, il procuratore generale dello stato di Veracruz ha tentato di non sbilanciarsi, di fronte alle cause di uno spaventoso rogo costato la vita a 25 persone che si trovavano all’interno di “El Caballo Blanco”, un bar night club di Coatzacoalcos, località di villeggiatura affacciata sulla baia di Campeche, nello stato di Veracruz. Si tentava di capire le cause dell’incendio, se fosse di natura dolosa o meno.
Poi è arrivata la terribile conferma: è stato un attacco organizzato con cura, in cui il commando ha prima bloccato le uscite del locale, per poi sparare e lanciare bottiglie molotov per propagare il fuoco. Le stime non ancora definitive parlano di 25 vittime, una quindicina di donne e almeno 10 uomini, a cui aggiungere quasi venti feriti. A raccontare le fasi dell’agguato diversi testimoni, che hanno parlato di un’azione coordinata in cui tutto era stato calcolato con cura. Resta solo da capire se si tratti di una vendetta del racket dei locali o di una resa dei conti fra bande, ma non è ancora chiaro se fra le vittime ci sia qualche nome importante.
Secondo i media messicani, la polizia sarebbe sulle tracce di un uomo uscito di galera pochi giorni fa, ma non tralasciano neanche un’altra pista, quella del proprietario del locale, finito decapitato con tanto di video a testimoniare l’esecuzione. Secondo i media, è comunque difficile che la guerra fra i cartelli di Jalisco e Noreste non c’entri nulla: sono diversi i locali dati alle fiamme negli ultimi mesi, mentre le bande imperversano sulle strade con fuoristrada blindati seminando morte.