I 17.267 abitanti di Las Margaritas, città del Chapas, in Messico, di promesse elettorali ne hanno sentite abbastanza. Alle ultime elezioni comunali, avevano dato la loro fiducia a Jorge Luis Escandón Hernández, alla guida di “Es contigo”, una lista locale. Era l’unico fra i candidati ad aver promesso pubblicamente la realizzazione di nuove strade e infrastrutture, per dare alla cittadina una svolta che mancava ormai da troppo tempo. Ma visto che tutto il mondo è paese, il primo cittadino non aveva mantenuto nulla di quanto urlato durante la campagna elettorale.
Con l’idea forse della massima di Mao “colpirne uno per educarne cento”, i cittadini hanno deciso di punire il sindaco Hernández. Una piccola folla si è prima radunata sotto il municipio, dove è iniziata una sonora protesta, quindi un piccolo gruppo di manifestanti è riuscito a entrare all’interno dell’edificio fino ad individuare il sindaco, tranquillamente seduto nel suo studio. Jorge Luis Escandón Hernández, come riportato da numerosi media locali e da alcuni video realizzati con gli smartphone e diffusi in rete, è stato picchiato e portato all’esterno, dove dopo averlo concesso alla folla per qualche minuto, è stato legato ai polsi e trascinato per alcuni metri sull’asfalto legato ad un pick-up.
A salvarlo ci ha pensato la polizia, che ha interrotto la macabra sfilata per le vie di Las Margaritas disperdendo la folla con la forza: una ventina di persone hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere e altre 11 sono state arrestate per sequestro di persona e lesioni. Il sindaco è stato ricoverato con numerose ferite, anche se a quanto riferito dal procuratore del Chiapas non sarebbe in pericolo di vita.
Non è la prima volta, riporta la “BBC”, che Hernández è vittima delle proteste, sempre per via di promesse elettorali mai mantenute: qualche mese fa, alcuni cittadini inferociti avevano distrutto e imbrattato con insulti il suo ufficio.