Le truppe russe che sono arrivate in Venezuela a marzo stanno addestrando l’esercito nazionale di Maduro ad affrontare “le minacce militari degli Stati Uniti”, ha detto l'ambasciatore russo in Venezuela Vladimir Zaiomski. "Il governo venezuelano è in stato di allarme dall'inizio dell'anno, mentre gli Stati Uniti continuano a minacciare di usare la forza contro il Venezuela. In tali condizioni, devono essere sicuri che le armi in loro possesso siano in buone condizioni di funzionamento", ha detto Zaiomski in un'intervista con l'AFP a Mosca. "I nostri specialisti sono lì per addestrare i nostri colleghi venezuelani a tenere a disposizione le loro attrezzature militari e, allo stesso tempo, insegnare loro il modo migliore per usarle", ha aggiunto.
E’ di fatto la replica del "modello siriano” che la Russia vuole adottare in Venezuela. La Russia, alleata di Nicolás Maduro, ha inviato un centinaio di soldati nel paese a marzo, nel pieno di una grande crisi politica da quando Juan Guaidó ha prestato giuramento come presidente responsabile del Venezuela, riconosciuto da più di 50 nazioni, compresi gli Stati Uniti.
La crisi ha provocato un nuovo confronto tra Mosca e Washington, che si accusano a vicenda di destabilizzare il Venezuela. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha esortato la Russia a lasciare il paese, mentre Mosca ha accusato gli Stati Uniti di voler compiere un colpo di stato a scapito del diritto internazionale.
RIVOLTA IN CARCERE: 29 MORTI
La tensione si trasferisce anche nelle carcere sovraffollate del Paese.
E' di almeno 30 morti il bilancio di una rivolta scoppiata nel carcere di Acarigua, nella zona occidentale di Caracas. Secondo quanto riferito dall'Ong "Observatorio Venezolano de Prisiones", la rivolta, alla quale sono seguiti pesanti scontri tra detenuti e polizia, sarebbe stata scatenata dalla morte di un detenuto un giorno fa. Durante gli scontri, sottolinea l'ong, sono rimasti feriti anche altri 7 detenuti e 18 agenti di polizia. I dati sono ancora in aggiornamento da parte delle man mano che procedono le indagini sull’operato del Comando Generale di Polizia di Acarigua, che fa parte del comune di Páez. Finora nessuna autorità ha offerto pubblicamente maggiori dettagli sul caso.