È finita con un colpo preciso di uno dei cecchini delle forze speciali brasiliane, la folle giornata di un uomo che questa mattina è salito su un autobus con 37 persone a bordo (anche se sul numero ci sono notizie contrastanti), minacciando di dare fuoco al mezzo dopo aver dato ordine all’autista di metterlo di traverso sul ponte che collega Rio de Janeiro di Niterói, sulla Baia di Guanabara. Secondo alcuni testimoni, l’uomo aveva con sé un’arma, un coltello, un taser e diverse bottiglie piene di benzina: era vestito di nero, con berretto e sciarpa per tentare di nascondere il volto. Più volte, per tre ore interminabili in cui Rio de Janeiro è piombata nel terrore di un attentato terroristico, l’uomo è sceso dal mezzo mentre le forze dell’ordine tentavano di intavolare una trattativa: una per buttare una valigia in direzione della polizia, un’altra con uno degli ostaggi a cui teneva puntata la pistola alla testa. È stato in quel momento che i tiratori scelti hanno ricevuto l’ordine di fare fuoco, uccidendolo sul colpo. Si è scoperto poco dopo che si trattava di una pistola giocattolo.
Nessuno degli ostaggi è rimasto ferito, e non sono ancora chiare quali fossero le richieste dell’attentatore, ma secondo un portavoce della polizia sarebbe da escludere il terrorismo internazionale.