Per le autorità non ci sono dubbi: “È il più grande sequestro di droga nella storia dell’Uruguay”, e non è un’esagerazione. Con 4,4 tonnellate di cocaina purissima, per un valore sul mercato che supera i 1,3 miliardi di dollari, si tratta di uno dei colpi più duri inferti al traffico di sostanze stupefacenti. Il sequestro è il risultato di un’operazione congiunta fra la Marina e la Dogana uruguaiana, che hanno intercettato il carico in una zona del porto di Montevideo: secondo quanto confermato dalle autorità, un’altra partita di cocaina, pari a 1,5 tonnellate, è stata individuata poche ore dopo all’interno di un ranch.
Il carico era nascosto all’interno di un container che insieme ad altri tre gemelli trasportavano ufficialmente farina di soia per conto di un’azienda biomedica: tutti sono risultati “anomali” nelle immagini scannerizzate durante i controlli di sicurezza portuali. La segnalazione ha fatto scattare l’allarme e quando il primo dei quattro container è stato aperto, si è scoperto che conteneva più di 3.000 panetti di cocaina. Un secondo container, anch’esso risultato “anomalo”, è in fase di ispezione, subito dopo seguiranno gli altri due: se tutti e quattro contenessero la stessa quantità di cocaina, si arriverebbe a superare le 15 tonnellate di droga, trasformando l’operazione in uno dei più gravi colpi mai inferti ai cartelli del narcotraffico.
I container erano stati caricati a Nueva Palmira, una zona dell’Uruguay al confine con l’Argentina: si ritiene che la cocaina fosse destinata a rifornire i mercati dello spaccio di alcune zone dell’Africa occidentale. L’Uruguay è sempre più utilizzato dai cartelli come snodo chiave per la droga che viene spedita in Europa e in Africa.