Jarbas Vasconcelos, il sovrintendente del sistema penitenziario nello stato del Para, in Brasile, ha rivelato che 16 dei 52 detenuti morti nella sommossa della prigione di Altamira sono stati decapitati. L’episodio è l’ultimo di una serie di violenze che negli ultimi mesi interessano le carceri brasiliane: nel maggio scorso, 55 detenuti sono stati uccisi in scontri tra bande in quattro prigioni del Brasile occidentale.
Le autorità carcerarie locali riferito che le morti sono il risultato di violenti scontri tra fazioni rivali all’interno della stessa banda di narcotrafficanti, nota come la “Famiglia del Nord”.
Le associazioni per i diritti umani accusano il governo di fare troppo poco per prevenire la violenza nelle carceri che sono diventate centri di reclutamento per le bande, e persino di facilitare gli scontri, permettendo un sovraffollamento inumano delle celle.
Gli scontri rappresentano una sfida per il presidente Jair Bolsonaro, ma potrebbero anche finire per dare una spinta alla sua promessa di voler reprimere le violenza delle bande criminali nelle prigioni.