È stato per decenni “El señor de los túneles”, il signore dei tunnel: una specialità che insieme al ruolo di “tesoriere”, aveva reso Jose Sanchez Villalobos uno degli uomini più fidati di El Chapo, l’ex signore assoluto del cartello di Sinaloa che sta scontando l’ergastolo nelle carceri americane.
Come per il suo “boss”, anche Villalobos ha combattuto per anni per evitare l’estradizione, dopo essere stato catturato dalla polizia messicana nel 2012 nello stato di Jalisco, inseguito da un mandato di cattura internazionale emesso dagli Stati Uniti, che da tempo sognavano di processarlo per associazione a delinquere, spaccio internazionale di sostanze stupefacenti e crimini contro la salute pubblica. Nelle scorse ore, il signore dei tunnel è stato consegnato alle autorità americane all’aeroporto di Toluca: lo aspettano un tribunale californiano e una cella, probabilmente per il resto dei suoi giorni.
Nella sua carriera, Villolobos ha realizzato una fittissima rete di gallerie attraverso cui per diversi anni sono passati carichi di droga diretti negli Stati Uniti: mentre la polizia di frontiera americana pattugliava scrupolosamente lungo la linea di confine, gli uomini di El Chapo passavano qualche metro al di sotto dei loro stivali. Secondo i risultati delle indagini, era lui la mente dietro ai due narco-tunnel costruiti a Tijuana, la città di confine nel nord del Messico. Entrambi erano dotati di un impianto elettrico e la polizia li avrebbe individuati soltanto parecchi anni dopo, aiutata dal segnalatori GPS che qualche agente infiltrato era riuscito a nascondere nei carichi di droga.
Tutto il potere del cartello di Sinaloa, dopo la cattura di El Chapo Guzman e quella di Villalobos, è sempre più nelle mani dell’ex socio, Ismael “El Mayo” Zambada, che gestisce l’attività insieme ai figli del boss condannato all’ergastolo, Ivan Archivaldo e Jesus Alfredo, meglio conosciuto come “Los Chapitos”. Anche i loro nomi sono nei radar delle forze dell’ordine statunitensi: Jesus è nella lista dei latitanti più ricercati dalla DEA, e sia lui che Ivan sono accusati di traffico di droga negli Stati Uniti.