Un hacker britannico i cui cyberattacks avevano messo offline la Liberia per giorni è stato condannato a quasi tre anni di carcere da un tribunale inglese. Daniel Kaye, 30 anni, aveva lanciato una serie di attacchi contro l'operatore di telefonia cellulare liberiano Lonestar nell'ottobre del 2015, bloccando le linee e la rete internet del paese dell'Africa occidentale. Kaye era stato assunto per lanciare gli attacchi da un dipendente di alto livello dell'operatore rivale Cellcom, ma la National Crime Agency britannica ha dichiarato che non vi è alcuna prova che "Cellcom fosse a conoscenza dell'attività criminosa".
L'hacker si è dichiarato colpevole di aver creato e utilizzato una botnet, una serie di computer collegati per attaccare i sistemi "con un fine criminale" ed è stato condannato dalla Blackfriars Crown Court, nel centro di Londra, a due anni e otto mesi di prigione. Mentre viveva a Cipro, Kaye AVaceva effettuato un micidiale attacco DDoS (Distributed Denial of Service) su Lonestar, causando un danno di circa 600.000 dollari per riparare il guasto.
I clienti che avevano lasciato in massa la rete hanno causato all'azienda decine di milioni di dollari di mancato guadagno. In seguito al suo arresto, nel febbraio 2017, Kaye è stato estradato in Germania, dove ha anche ammesso di aver attaccato Deutsche Telekom cusando danni a circa 1 milione di clienti nel novembre 2016. "Daniel Kaye stava operando come hacker altamente qualificato e capace", ha detto Mike Hulett, capo delle operazioni presso la National Cyber Crime Unit della NCA. "Le sue attività hanno inflitto danni sostanziali a numerose aziende in paesi di tutto il mondo, dimostrando la natura senza confini della criminalità informatica. Le vittime in questo caso hanno subito perdite di decine di milioni di dollari e hanno dovuto spendere somme rilevanti per rimediare ai danni causati dall'hacker".