“Nel 2004 un dirigente Rai mi ha convocata nel suo ufficio per discutere del rinnovo del contratto, ma è successa una cosa spiacevole e decisamente grave. Questa persona, che conoscevo da una vita, si è approcciato a me in una maniera assolutamente poco professionale e sbagliata. Non si è trattato solo di parole, ma anche di un approccio fisico pesante”. Siamo agli albori del #MeToo in salsa tricolore. rivela il motivo della sua lunga assenza dal piccolo schermo.
La Ruta, la cui carriera è iniziata dal Muretto di Alassio, ha vinto Pechino Express con Patrizia Rossetti e s’è confidata con il settimanale Spy: “Tutti sapevano della mia serietà e infatti mai sul lavoro mi era successa una cosa del genere. Figuriamoci in un ufficio aziendale. ‘Ma cosa fai?’, gli ho chiesto. ‘Tutti dicono che non l’hai mai data a nessuno, volevo la conferma’, la sua risposta. Al che ho sbattuto la porta e me ne sono andata. Risultato? Il contratto non è stato rinnovato e non sono mai più stata contattata” prosegue la conduttrice…Sono rimasta al palo a 44 anni: non ero più una ragazzina e quell’episodio mi ha ‘incupita’. Perdere il lavoro alla soglia dei cinquant’anni è un fatto difficile da accettare. Così non mi sono più riproposta. Ho detto basta: per anni ho deciso di non frequentare più i corridoi o gli ambienti televisivi. Quel dirigente non l’ho denunciato perché ho pensato alla sua famiglia e ai suoi figli. Piuttosto che far soffrire loro, ho preferito soffrire io. Ma ora Pechino Express è stato liberatorio e mi ha ripagata di tutto: con la Rai ho pareggiato”. Vendetta o rivincita? “Lo sarebbe stata – sui dirigenti che si sono dimenticati di me – se mi avessero chiamata a presentare un programma come, faccio un esempio, La prova del cuoco e avessi riscosso un grandissimo successo. Era un mio sogno”. Nuove proposte tv? “Zero spaccato, ma non mi aspettavo niente. Sono sicura che una nuova occasione sia lì, dietro l’angolo, devo solo avere la pazienza di aspettare”.