Forse, a conti fatti, non hanno tutti i torti: a New York, la città che per definizione non dorme mai, può avere un senso aprire un posto dove offrire alla gente un po’ di sano riposo. È quanto promesso da “The Dreamery”, il primo ‘nap bar’ di New York, aperto nel modaiolo quartiere di Soho da “Casper”, brand specializzato nei materassi diffusissimo in tutti gli States per un comodissimo materasso dal costo accettabile. Nella mente di Neil Parikh, direttore operativo di Casper, il primo passo di quello che viene definito il “business del sonno”, non a caso aperto nella frenetica New York, per di più del very trendy quartiere di Soho, al 196 di Mercer Street.
Non uno showroom, ma una vera e propria esperienza del brand, che mette a disposizione di chiunque, alla modica cifra di 25 dollari per 45 minuti di riposo assoluto, materassi, cuscini, federe e lenzuola. Nel paradiso del riposino si viene accolti da un tunnel blu notte disseminato di lucine che ricordano le notti più stellate: da lì si accede alla reception, dove è possibile noleggiare il set personale (pigiama, kit per il bagno, maschera per gli occhi, tappi per le orecchie). Per conciliare il sonno è a disposizione una libreria in cui scegliere, ovviamente, un libro dalla trama pesantissima, di quelli che fanno dormire solo leggendo il titolo.
Passaggio nella cabina spogliatoio per cambiarsi, struccarsi e prepararsi, per poi passare nella sala del sonno, con una decina di cabine dalla forma circolare, con letto matrimoniale, abat-jour e ripiano per gli effetti personali, garantiscono privacy e attenuano i rumori. Poche le limitazioni, alcune decisamente ironiche: “Non abbiamo regole, tranne se ti viene voglia di cantare un’opera lirica o esibirti in un monologo, preferiremmo che lo facessi nella tua testa”. A tempo scaduto, una luce soffusa si accende in modo graduale per favorire un risveglio dolce.
Non è una vera novità, sia chiaro: in Giappone i “nap bar” (nap è il termine inglese per indicare il riposino) esistono già da tempo. Ma Casper pensa in grande: di recente ha chiuso degli accordi con la “American Airlines” per occuparsi dei passeggeri di First e Business sui voli intercontinentali e nelle lounge degli aeroporti.