La bimba fu “acquistata” insieme alla madre da Jennifer e suo marito, Taha Sabah Noori A-J, per farne schiave da impiegare nei lavori di casa di Mossul, una delle roccaforti dell’Isis. Terribile il racconto della vicenda fatto in aula dall’accusa: “Quando la bimba si sentì male e bagnò il materasso, il marito dell’accusata scelse di legarla all’esterno per punirla, dove sotto il sole rovente la bmba morì di stenti dopo una lunga e penosa agonia. E Jennifer W. non fece nulla per impedirlo”. A fine gennaio 2016, la donna si è presentata all’ambasciata tedesca di Ankara per ottenere nuovi documenti, ma all’uscita era stata arrestata dalla polizia turca e subito dopo estradata in Germania.

Nel team legale che assiste la madre della bambina anche Amal Alamuddin, la moglie di George Clooney, avvocato difensore dei diritti umani.
Secondo il ministero dell’interno tedesco, “Si ha notizia di oltre 1.050 islamisti tedeschi partiti dalla Germania verso Siria e Iraq: per oltre 200 persone ci sono indizi che siano stati uccisi”. Ma il problema, sottolineano dal ministero, è che soltanto per la metà degli jihadisti tedeschi esistono “Indizi idonei ad avviare un procedimento penale. Circa un terzo delle persone che erano partite per Siria e Iraq sono tornate in Germania: di oltre 110 si sa che hanno preso parte ai combattimenti o sono stati sottoposti ad addestramento e restano sotto stretta osservazione”.