Un giovane siriano ha scritto su facebook, su un profilo zeppo di appelli alla jihad, “domani a Roma vado in Paradiso”, lasciando trapelare la volontà di trasformarsi in un kamikaze per le strade di Roma. Mobilitati polizia e carabinieri della Capitale, le pattuglie hanno un nome e una foto dell’aspirante martire hanno mentre il nome non è confermato dato che su Facebook avrebbe tre profili. Nella nota si chiede la massima attenzione e in caso di intercettazione è necessario l'intervento della Digos. Le generalità del siriano non sono state divulgate, scrive il Corriere, "per poter effettuare accertamenti preventivi e soprattutto non bruciare la possibilità di controllare gli eventuali contatti che il sospetto avrebbe in città" . Il siriano potrebbe essere già nella lista dei "sospetti" dei nostri apparati di intelligence.
La foto è di un ragazzo con la barba, nato in Siria il 5 maggio del 1991. Una immagine scattata in Pariser Platz, davanti alla porta di Brandeburgo a Berlino, dove nel 2016 Anis Amri, tunisino di 25 anni, si lanciò con un camion sulla folla che visitava uno dei mercatini di Natale nel quartiere Charlottenburg, provocando 12 morti e 56 feriti. Amri fu poi intercettato e ucciso in Italia, a Sesto San Giovanni (Milano), mentre era alla ricerca di contatti di una presunta rete di fiancheggiatori estremisti.
E un allarme Foreign fighters in Occidente arriva dal Libano.cLa disfatta dell’Isis ha aperto un altro capitolo dell'insurrezione islamista con "decine di migliaia" di combattenti che cercano di trasferirsi in Europa e in Africa per continuare la jihad, ha affermato il ministro della difesa libanese. I membri dei gruppi estremisti, ha avvertito Elias Bou Saab, stanno cercando di usare il suo paese come uno dei corridoi verso nuove aree con tentativi di infiltrazione attraverso il confine siriano, mostrando un ulteriore impulso dopo la dichiarazione che il califfato è stato sconfitto dalle forze guidate dagli Stati Uniti. Ma la minaccia degli estremisti è rimasta la preoccupazione più immediata, ha tenuto il ministro.
I combattenti che scappano utilizzando il Libano, che confina con Siria e Israele, per raggiungere l'Europa e l'Africa dovrebbero attraversare il mare in barca, il che rischia necessariamente di essere intercettato e arrestato; un viaggio pericoloso, nonostante il fatto che saranno travestiti da civili. Le imbarcazioni che trasportano rifugiati sono state intercettate, o si sono capovolte, nel tentativo di raggiungere Cipro dal Libano negli ultimi anni.
Secondo le Nazioni Unite, circa 40.000 volontari stranieri provenienti da 110 paesi si sono recati in Siria e Iraq per unirsi ai gruppi islamisti: il Centro Internazionale per lo Studio della Radicalizzazione (ISCR) del King's College di Londra, ha stimato che 42.000 tra donne e bambini erano legati specificamente all’Isis.