La sera del 13 novembre 2015, Parigi piomba nel terrore: una serie di attacchi terroristici mette a ferro e fuoco la città. Nove terroristi dell’Isis attaccano lo Stade de France e numerosi ristoranti e locali, fra cui il teatro “Bataclan”, dove va in scena la strage più sanguinosa. Una manciata di ore destinate a restare scolpite nella memoria collettiva di tutto il mondo, che costano la vita a 137 persone, più 368 feriti.
A quattro anni da quella notte d’inferno, la mastodontica inchiesta si avvia alla conclusione, spianando la strada al processo, previsto non prima dell’ottobre del prossimo anno, a carico di 14 jihadisti, di cui 11 in detenzione provvisoria. Fra questi spicca Salah Abdeslam, l’unico superstite del commando: un trentenne di origini marocchine naturalizzato in Belgio autore della sparatoria al “Café Bonne Bière” e alla pizzeria “Casa Nostra” di Rue de la Fontaine au Roi. Sarà catturato il 18 marzo 2016 a Molenbeek, un sobborgo di Bruxelles ad alto tasso di radicalizzazione, al termine di una sparatoria in cui viene ferito ad una gamba. Processato e condannato a 20 anni di reclusione per aver preso parte e ideato gli attentati di Parigi, è stato estradato in Francia ed è tutt’ora rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Fleury-Mérogis. Si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere, e nel giugno dello scorso anno aveva rilasciato una delirante dichiarazione in cui giustificava gli attentati.
Diversi terroristi sono ancora ricercati dalle polizie internazionali, fra questi Bilal Chatra, Reduane Sebbar e Fabien Clain, anche se secondo fonti dell’intelligence qualcuno di loro potrebbe essere morto in Siria o in Iraq. Nell’inchiesta spunta anche il nome di Ayub El Khazzani, che il 21 agosto del 2015 aveva tentato una strage su un treno ad alta velocità ma era stato bloccato grazie al coraggioso intervento di due militari americani in vacanza.
Secondo un rapporto del “Country Report on Terrorism” americano, la minaccia terroristica in Francia resta molto alta, per via dei 1.700 cittadini francesi che dal maggio 2015 hanno scelto di unirsi allo Stato Islamico.