La cautela dei servizi di intelligence di tutto il mondo è massima, ma circola con insistenza la notizia secondo cui Abu Bakr Al-Baghdadi, nome di battaglia del califfo dell’autoproclamato stato Islamico, si troverebbe in gravi condizioni in Siria. L’indiscrezione è stata diffusa da Abu Ali al-Basri, responsabile dell’intelligence e dell’antiterrorismo iracheno: “Al-Bagdhadi soffre di disabilità e paralisi agli arti a causa di lesioni alla colonna vertebrale subite durante le operazioni congiunte delle forze speciali irachene e della coalizione in Siria”. Nello specifico, il comandante in capo dell’Isis sarebbe stato colpito da diverse schegge nel corso di un raid aereo dello scorso dicembre ad Hajin, nella Siria orientale, a poca distanza dal confine con l’Iraq.
Malgrado le precarie condizioni di salute, Al-Baghdadi avrebbe ancora una forte influenza tra i seguaci dell’organizzazione terroristica, che sarebbe stata riorganizzata dopo l’uccisione di diversi capi.
La notizia sta facendo il giro del mondo, ma non è la prima volta che circolano informazioni fasulle sul califfo del terrore: nel maggio del 2015, fonti irachene lo davano per morto nel crollo di una moschea nei pressi di Mosul, mentre due anni dopo l’intelligence russa si convince di averlo ucciso in un bombardamento di Raqqa.