Forse il primo esempio di ciò che il futuro ha in serbo per chi viaggerà in aereo, lo sta mostrando in questi giorni la “Emirates”, che in aeroporto ha iniziato a effettuare esami del sangue sui passeggeri prima dell’imbarco.
Secondo una nota diffusa dalla compagnia, i primi esami sono stati effettuati mercoledì all’aeroporto internazionale di Dubai, dove i passeggeri di un volo diretto in Tunisia sono stati testati prima della partenza. I test sono condotti dall’Autorità sanitaria di Dubai presso l’area dei check-in di gruppo del Terminal 3, e i risultati erano disponibili 10 minuti dopo.
“Stiamo lavorando per aumentare le capacità di test ed estenderla ad altri voli - ha commentato Adel Al Redha, Chief Operating Officer di Emirates - questo ci permetterà di condurre test in loco e fornire una conferma immediata ai passeggeri di Emirates che viaggiano in paesi che richiedono i certificati di test Covid-19”. La compagnia non ha dichiarato se ai passeggeri verrà rifiutato l’imbarco in base ai risultati del test.
Gli esami sierologici non sono utili a diagnosticare le infezioni da coronavirus attive, controllano la presenza di anticorpi attraverso un campione di sangue: la presenza significa che una persona è stata esposta al virus e ha sviluppato degli anticorpi. Ma secondo la US Food and Drug Administration, nei primi giorni dell’infezione, quando la risposta immunitaria del corpo è ancora in fase di costruzione, gli anticorpi possono non essere rilevati. Tuttavia, i test sono visti come un passo nella giusta direzione dei viaggiatori aerei, dato che il mondo si trova ad affrontare la questione di quando e come alleviare in modo sicuro i divieti di viaggio.
“Etihad Airways”, sempre negli Emirati Arabi Uniti, ha annunciato l’intenzione di installare punti self-service presso l’hub aeroportuale di Abu Dhabi alla fine di aprile per aiutare a individuare nei viaggiatori le prime fasi del contagio da Covid-19: la tecnologia è stata progettata per monitorare temperatura, frequenza cardiaca e frequenza respiratoria di ogni passeggero.
Secondo la più recente dell’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, la pandemia avrà una pesante ricaduta sui ricavi, quantificati in 314 miliardi di dollari nel solo 2020, con un calo del 55% rispetto al 2019.
Molti degli aerei commerciali ancora attivi sono voli di rimpatrio, organizzati in coordinamento con i governi per aiutare i cittadini bloccati all’estero.