Era chiamato il “treno delle spie”, quello in cui Agatha Christie aveva ambientato uno dei suoi romanzi più celebri: un palcoscenico di amori, tradimenti e affari per la nobiltà e l’alta aristocrazia, che attraversavano l’Europa sorseggiando champagne. L’Orient Express è il simbolo assoluto di un fascino d’altri tempi: l’aveva inaugurato la “Compagnie Internationale des Wagon-Lits” per collegare la Gare de l’Est di Parigi con Costantinopoli, l’attuale Istanbul. Inizia nel 1883, è costretto a fermarsi durante le due mondiali, poi prova a ripartire, ma nel 1977 viene cancellato definitivamente, soppiantato dai viaggi aerei, più veloci ed economici.
Ma la notizia pare certa: dopo 40 anni di pensione, l’autentico Orient Express è pronto a tornare in servizio. Sono serviti sette anni di restauro per riportare le carrozze agli splendori dell’epoca, ma l’annuncio fatto di recente a “Vive le Train”, manifestazione dedicata al mondo ferroviario organizzata da “SNFC” e in scena qualche giorno fa a Parigi, è stato accompagnato dall’esposizione di sette vagoni d’epoca, di cui tre un tempo erano utilizzati come carrozze ristorante, casualmente ritrovati in un deposito ormai in disuso fra Polonia e Bielorussia. Faranno parte delle 16 carrozze dell’Orient Express, nove delle quali adibite a cuccette per i viaggiatori.
“Per restaurare con precisione abbiamo consultato gli archivi alla ricerca dei progetti originali e dei campioni di tessuto, chiedendo anche un aiuto ai maggiori esperti del settore”, ha svelato Guillaume de Saint Lager, executive director di Orient Express. L’attenzione ai dettagli, assicurano, è stata addirittura maniacale: piatti, tovaglie, posate e bicchieri sono esattamente quelle che venivano usate nel periodo glorioso del treno più celebre del mondo. Unica concessione alla modernità l’impianto di climatizzazione, anche se opportunamente mimetizzato per non turbare il quadro d’insieme.
All’appello manca però una data precisa di entrata in servizio: attualmente il treno è sottoposto a test relativi alla sicurezza, e non è ancora chiaro il percorso, che potrebbe anche includere l’Italia.