Il piroscafo commerciale svedese “Kyros” sarebbe dovuto salpare con il suo carico nel dicembre del 1916, ma la presenza di ghiaccio e tempo inclemente lungo la rotta che doveva seguire per consegnare a San Pietroburgo un prezioso carico di liquori proveniente dalla Francia, aveva convinto i responsabili a ritardare la partenza al maggio del 1917. Ma clima a parte, quelli erano gli anni del primo conflitto mondiale: il Kyros viene bloccato dal sottomarino tedesco “UC58”, e quando il comandante legge l’inventario del carico, non ha dubbi: si tratta di contrabbando. L’equipaggio viene trasferito su una nave di passaggio e riportato Svezia, mentre la nave fu affondata.
Da allora, il Kyros riposa a 77 metri di profondità, nelle fredde acque fra Svezia e Finlandia: il relitto era stato individuato nel 1999, e parte dello scafo era imbrigliato da reti da pesca.
Spulciando negli archivi storici reali, la “Ocean X” - società che dal 1992 va caccia di relitti sommersi - si imbatte nella storia della Kyros e inizia una ricerca nelle acque internazionali del mar Baltico che si è conclusa qualche giorno fa, quando sul ponte della “Deepsea “Worker”, la nave da esplorazione della Ocean X, sono state issate 900 bottiglie di cognac e liquori rimaste sott’acqua per oltre un secolo.
Un recupero difficile per l’estrema fragilità del carico e la profondità, vicina agli 80 metri, concluso con un successo rotondo: 15 casse che racchiudevano 300 bottiglie del digestivo “Bénédictine” e 50 (ben 600 bottiglie) di cognac “De Hartman & Co.”. Il primo era un liquore a base di 27 erbe prodotto dal Cinquecento in Normandia, nell’abbazia di Fécamp, dal monaco alchimista Bernardo Vincelli e ripreso alla metà dell’Ottocento dall’imprenditore francese Alexandre le Grand, il secondo un prezioso cognac molto ambito dalle corti europee.
Dagli anni Ottanta, il marchio Bénédictine è di proprietà del gruppo “Bacardi-Martini”, che appresa la notizia si è affrettato a dichiarare: “Siamo entusiasti di sapere della scoperta e ci auguriamo di capire presto se il prodotto si sia ben conservato”.
Non è la prima volta che la Ocean X riporta in superficie vini e liquori che il mare custodisce da secoli. Nel 2010, al largo delle coste di Amburgo, erano state ripescate 145 bottiglie di vino rosso rimaste sott’acqua per 350 anni che qualche tempo dopo erano finite all’asta da “Christie’s” con una base di partenza fissata in 30mila dollari ognuna. È il probabile destino anche delle 900 bottiglie recuperate dal relitto del Kyros, capaci di attirare collezionisti da tutto il mondo.
La Ocean X, dopo aver setacciato per anni i mari del nord Europa, ha intenzione di spostare le proprie ricerche verso i Caraibi, Pnama in particolare, dove numerose navi da trasporto giacciono a pochi metri di profondità, con tutti i loro tesori ancora intatti. Si spera.